L'artroscopia è una tecnica poco invasiva con la quale attraverso le telecamere si visiona l'articolazione e attraverso altre entrate si esegue direttamente l'intervento terapeutico. Il vantaggio dell'artroscopia, in confronto alle tecniche classiche, sta in una riabilitazione più veloce, minore dolore post-operatorio e migliori risultati estetici.
La stabilità della spalla è garantita dalla sua struttura ossea oltre che dai legamenti gleno-omerali, dalla capsula articolare e dal labbro glenoideo (anello fibro-cartilagineo fissato attorno al margine della cavità glenoidea della scapola).
Le instabilità della spalla possono essere acute o croniche; traumatiche ed atraumatico; davanti (nel 95% dei casi), sotto, dietro o da più lati.
Nel caso di una lussazione della spalla l'approccio curativo può essere conservativo (plantari, fisioterapia) però spesso è necessario un trattamento chirurgico.
Più il paziente è giovane, e la lussazione è causa di un trauma, maggiore è la probabilità che sia necessario un intervento chirurgico. La stabilizzazione della spalla viene eseguita con l'artroscopia, grazie a tasselli ossei vengono rafforzati i legamenti ed il labbro e in questo modo si stabilizza la spalla.
La riabilitazione richiede che vengano indossati dei plantari nelle prime quattro settimane e la rotazione esterna della spalla fino a zero gradi. Poi le prossime quattro settimane bisogna eseguire esercizi di stretching, estensioni sopra la testa, esercizi di rotazione del lato esterno della spalla ma solo fino alla metà del valore del lato sano. Dopo tre mesi si comincia con gli esercizi di rafforzamento della muscolatura. Il ritorno all'attività fisica e allo sport di contatto pieno senza limiti può avvenire passati i sei mesi dall'operazione.
In alcuni pazienti la stabilizzazione della spalla viene eseguita in tecnica aperta. Questo tipo di operazione si esegue solo in caso di danni consistenti anche alle ossa durante la lussazione, oltre che nel caso di una re-intervento.
3D Animazione (Bankart Repair)